Caccioni accusa: «Qualcuno ha perso lucidità, le parole di Gatti non sono vangelo» VIDEO

TERAMO – Non è che una mattina ci siamo alzati, io e Falasca, e abbiamo deciso di diventare indipendenti: noi da tempo abbiamo accusato il gruppo di Futuro In, perchè all’interno non c’è medoto e merito nella scelta delle decisioni». Alfredo Caccioni spiega il perchè dell’uscita dal gruppo di maggioranza relativa in amministrazione comunale e non esita a mettere in discussione la leadership del vicepresidente del consiglio regionale, Paolo Gatti: «Da tempo diciamo che non c’è condivisione democratica delle scelte in Futuro In. L’altro giorno, dopo 4 ore di riunione, era già pronto un documento dei consiglieri che approvavano e condividevano tutto quello che pensava e diceva Gatti, quindi le parole di Gatti sono il vangelo… e dunque io e Falasca che non condividevamo e siamo in minoranza, siamo usciti».
Il ‘nodo’ è la scelta di portare gli assessori a 9: «Sì una scelta scellerata – dice Caccioni -, e irriverente per la città, perchè a Teramo abbiamo 4mila sfollati, le casse comunali in dissesto, aumentare la giunta comporta ulteriore esborsi economici, che pagano i cittadinoi. Avevamo stilato un documento programmatico in cui non c’era l’allargamento di giunta: se le cose sono cambiate con il terremoto ci si poteva sedere e valutare. Io nel 2014 ho sostenuto Brucchi perchè il suo percorso era il mio percorso per raggiungere quegli obiettivi per il bene della collettività: qualcuno però ha perso di lucidità, non ha più quell’onestà intellettuale… e mi riferisco alle alte sfere della politica teramana, per fini personali e per preparare la campagna elettorale alle prossime politiche…». Caccioni ripete di essere indipendente, di aver chiesto al sindaco «il congelamento dei nuovi assessori, l’azzeramento della giunta, deve rifare una squadra nuova senza interferenze esterne: se qualcuno rinsavirà io potrei anche tornare con il mio vecchio gruppo di Futuro In; se non lo farà io potrò anche passare all’opposizione».